martedì 15 febbraio 2011

I MOTIVI DEL RITARDO NELLA PUBBLICAZIONE DELLE PAGELLE

Ecco spiegati i veri motivi del ritardo nella pubblicazione delle pagelle. Ci scusiamo per il disagio, sappiate che lavoriamo al meglio, per garantirvi un servizio sempre migliore, ma ci sono situazioni, in cui niente è dovuto. Sono certo capirete le nostre ragioni..



Si era presentato come un importante uomo d'affari indiano, nipote di uno degli uomini più facoltosi dell'India e proprietario di una banca. E stava trattando l'acquisto di un palazzo da 55 milioni di euro in zona Granaiolo. Lapi Matteo, attaccante del Bastione e temuto pagelliere, noto a livello internazionale tra le forze dell'ordine come il «principe» delle truffe immobiliari, è stato arrestato lunedi mattina dalla polizia di Monterappoli.
Lapi, che ha ben 16 alias, è un vero professionista della truffa: ha numerosi precedenti penali ed è stato fotosegnalato la prima volta a soli 11 anni, per furto.

Lunedi è stato fermato per un controllo, davanti alla Stazione Centrale di Granaiolo, agli agenti ha detto: «Non fatemi perdere tempo, dieci minuti e devo andare». Il giorno dopo, nei suoi piani, avrebbe dovuto concludere con successo il più importante colpo della sua lunga carriera da truffatore. Due milioni e mezzo di euro, che sarebbero entrati subito nelle sue tasche per la finta vendita di un lussuoso stabile da 55 milioni di euro. Da vero «principe», alloggiava all’hotel Principe di Savoia di Cambiano, spacciandosi per il nipote di uno dei più grandi banchieri indiani e figlio di un facoltoso imprenditore. Si presentava agli appuntamenti in limousine, infilato in abiti di alta sartoria da 18 mila euro, ed era sempre pronto a elargire ricche ricompense ai camerieri e ai parcheggiatori. Lapi si presentava come intermediario della vendita dell'immobile, e stava per intascare un cospicuo «anticipo sulla provvigione» da una società immobiliare.
Quando la polizia ha fermato l'auto, a bordo c'erano anche due pregiudicati di origine campana, poi indagati a piede libero, con cui Lapi avrebbe dovuto costituire una newco per concludere l’operazione. Nella sua valigia però, al momento del controllo, sono stati trovati i documenti che ventiquattro ore dopo lo avrebbero con tutta probabilità consacrato definitivamente come «principe della truffa».

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