lunedì 3 maggio 2010

IL PASTORE DIVENUTO CALCIATORE

Onnis , questo è il nome del pastore sardo, trasferitosi in Toscana, per inseguire il sogno di diventare calciatore. Dopo una serie di provini in alcune squadre, tra cui ricordiamo la squadra dell’oratorio di Staffoli sùr mer, tutti finiti con esito negativo, è approdato alla Polisportiva Il Bastione. Ripercorriamo la storia di questo pastore.

Onnis nasce per parto-genesi, dopo nove mesi di gestazione. Appena nato gli venne fornita la prima leppa, coltello a serramanico con lama simil-bisturi, con cui da solo si tagliò il cordone ombelicale. Dopo pochi minuti era già in grado di fare i primi passi, e disdegnando il seno materno, sempre con l'aiuto della fedele leppa, che oramai maneggiava con disinvoltura, iniziò a sfamarsi di pecorino stagionato di 3 anni. Appena nato potè mangiare solo latticini, era troppo piccolo per mangiare il casu marzu, formaggio coi vermi, in quanto i vermi avrebbero potuto causargli problemi al delicato apparato digerente. Solo a 6 mesi di età venne iniziato alla delicata prelibatezza. Superata quindi la parte alimentare c’era il problema del vestirsi. Le ore subito successive la nascita furono le più difficoltose per il piccolo pastore, infatti dovette inseguire l'agnello giù per i campi, ucciderlo, scuoiarlo e farsi la sua prima pelliccia. Superata quindi questa prova selettiva, il piccolo raggiunse il bar del paese, dove ordinò la sua prima Ichnusa (bevanda sacra, dea della fertilità a cui ogni sardo mostra devozione), e dove superò il fondamentale rito di iniziazione: sparo del cartello. In poco tempo il piccolo diventò un nobile pastore, in grado di riconoscere 1000 pecore ad una ad una e pare che quando le munga sia in grado tuttora di riconoscere chi ha passato tra le sue possenti mani e chi no.

Sports e cavallo

È chiaro che a fronte dell'impegno fisico propinato nel lavoro, e nelle attività collaterali (quelle dubbie e illecite), il nostro Onnis fa già tanto movimento fisico, per cui oltre ai classici sport della tradizione sarda (scherma con leppa, sparo al cartello, e rottura di osso di collo con cavallo), oggi si prodiga solo col calcio ma con scarsi risultati tanto da venire soprannominato dai compagni Stronzis e minacciato costantemente di venire ricacciato in Barbagia.

Diventato famoso nella zona dell’Empolese-Valdelsa per le offese rivolte agli avversari in gergo biddaio: “Fizz’e Bagassa!” in riferimento alla scarsa castità delle loro madri.


Questa è una sua foto all'età di 3 anni:



2 commenti:

merio ha detto...

forse questo è uno dei pochi casi in cui l'animale è più intelligente del padrone....vero stronzis??

Bastione ha detto...

Ahahah verissimo!!!